Qualche giorno fa, nel mio bollettino, ho scritto sul film che ho visto in un momento di riposo durante i freddi giorni, qui a Ciudad Victoria, México. E il film che ha richiamato la mia attenzione (“Il sorriso di Monalisa” con Julia Roberts) è uscito qualche anno fa, tuttavia è stato solo in quel momento in cui ho potuto notare l’esempio perfetto per descrivere in che modo ci relazioniamo tra esseri umani, come siamo nati qui, per scoprire ed accettare con molta difficoltà, che le altre persone sono nostri specchi e che ci riflettiamo in esse continuamente.

Questo film descrive il modo di pensare di una professoressa d’arte antica, che influisce sulle sue alunne stimolandole affinchè non si conformino ad essere mogli e casalinghe, ma che si superino anche a livello professionale. Ciò genera molte controversie in un’epoca in cui alla donna non era permesso studiare. Ma ciò che mi ha colpito è stato un messaggio in una delle scene, dove una delle studentesse sposata e anche frustrata per il cattivo andamento del suo matrimonio, cerca di offendere una compagna di classe, rinfacciandole e gridandole che lei è una prostituta e che gli uomini la usano solo per poi lasciarla da parte. Il fatto è che lei grida e si esprime con tanto sentimento, con tanto odio, che l’altra ragazza (che cerca di offendere), non si offende ma l’abbraccia , comprendendo che non sta gridando a lei, sta gridando contro se stessa.

La studentessa sposata no ha potuto opporsi all’abbraccio e piange sulle spalle della sua compagna di classe, che non ha potuto offendere, e le dice: mio marito non mi vuole più bene.

Questo è un esempio che illustra alla perfezione la frase: NIENTE E’ PERSONALE.

Ogni volta che qualcuno cerca di offenderti, non sta guardando te, ti parla di se stesso, di ciò che ha dentro, della sua tragedia; e allo stesso modo, ogni volta che tu cerchi di offendere qualcuno, stai guardando dentro di te per espellere in questo modo la tua frustrazione. Si. Così ha funzionato per migliaia di anni l’essere umano, creando guerre tra di noi, creando separazione e morte.

Dentro di te è installato un qualcosa che assomiglia ad un chip (memoria) che si appropria della tua mente e ti fa attaccare gli altri come se non fossero parte di te, questo chip fa sì che ti perdi nella pazza credenza che puoi andare contro qualcuno senza farlo contro te stesso, senza danneggiare te stess@. Il convivere o lo stare vicino a persone così diverse, così differenti da te e a volte così strane che non riesci a capire, è una delle prove più difficili che sei venuto ad affrontare. Questa superazione comincia quando ti arrendi alla possibilità che esse possano essere il tuo specchio, non per metterti a confronto ma per imparare a rispettare cos’è, forse senza cercare di cambiarlo, ma dandogli il suo posto così come tu occupi il tuo, allo stesso modo come rispetti te stess@. E’ in questo modo come disattivi il chip, che senza eccezione alcuna, conserviamo tutte in qualche posto della coscienza.

Attiri la stessa frequenza di rabbia che porti dentro e quando la vedi arrivare reagisci di fronte ad essa perchè la memoria o il chip si appropriano di te, impedendoti di farti comprendere che non è contro di te esattamente perchè niente è personale.

Per esempio, se convivi con persone che non si rivolgono a te con rispetto e che aprofittano della loro posizione, stai certo che loro stanno scaricando la loro oscurità in te e questo non ha niente a che vedere con te, ma con gli argomenti che loro non hanno potuto risolvere. L’energia di queste persone si fonde con la tua e si scontra perchè proviene da strade diverse causando più rabbia e risentimento, così come situazioni sgradevoli che sfuggono dal controllo.

Agire con la coscienza che niente è personale non è facile, ma poco a poco e al tuo ritmo puoi cancellare la memoria dolorosa che ti unisce con persone che hanno anch’esse attraversato situazioni simili o ancora più difficili. La chiave è comprenderti e appoggiarti, accada quel che accada e sotto qualsiasi circostanza.

Se in qualche occasione hai reagito in modo sgradevole per te o per qualcun altro, perdonati e vai avanti. Se l’umanità ti sta mostrando una realtà difficile da superare, perdonati e continua a camminare. Se le persone che ti circondano non sono quelle che vorresti, se sono irrespettose, irriverenti, irresponsabili e illogiche, perdonati per essere al loro fianco e continua a camminare. Se non riesci a perdonarti, allora perdonati perchè non riesci ancora a farlo, così troverai sempre uno spazio perfetto per te su questo pianeta.

Passo dopo passo arriviamo assieme a sentire amore per l’umanità, a sentire compassione per ogni essere vivo, perchè per nascere su questo pianeta ogni persona ha dovuto accettare che qualche momento avrebbe imparato in base al dolore. Inoltre ce lo dobbiamo quello stesso amore che stiamo imparando a dare, perchè l’umanità è tua ed è mia. Ce lo dobbiamo quell’amore, perchè in ognuno dei suoi errori era presente un pensiero nostro, un pensiero collettivo che siamo tutti. Ci dobbiamo quell’amore perchè è parte della nostra guarigione.

Lettura suggerita: “I quattro accordi” del dottor Miguel Ruiz.

Buona giornata dell’amore e dell’amicizia. Oggi è una eccellente occasione per dirti che ti amo. Grazie per leggermi.

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